MASW passiva – ReMi
INDAGINI GEOGNOSTICHE,
Crestana esegue caratterizzazioni sismostratigrafiche mediante tecnica ReMi “Refraction Microtremor”.
Tramite la registrazione dei microtremori (rumori ambientali) come sorgenti sismiche, la MASW passiva – ReMi (Multi-channel Analysis of Surface Waves) consente, attraverso il processo di inversione della curva di dispersione delle onde di superficie (Rayleigh), di identificare il profilo di velocità delle onde di taglio Vs del sottosuolo indagato e quindi di determinare il valore Vseq per la classificazione sismica in ottemperanza al D.M. 17/01/2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni).
ESECUZIONE DELLA PROVA
Nel metodo ReMi (Louie, 2001) si registra il segnale relativo a microtremori spontaneamente presenti nell’ambiente, cioè sollecitazioni di qualsiasi origine, anche antropica, provenienti da sorgenti ignote e isotropiche (disposte in tutte le direzioni) rispetto allo stendimento sismico.
Lo stendimento è realizzato mediante l’utilizzo della classica strumentazione per l’esecuzione di una prospezione sismica a rifrazione, con geofoni a componenti verticale da 4,5 Hz, tempi diregistrazione del rumore ambientale pari ad almeno 30 s e frequenze del segnale acquisito che vanno da 4 a 20-30 Hz.
Al contrario di ciò che avviene con la tecnica MASW attiva, in cui il segnale generato dalla sorgente sismica controllata può essere “disturbato” dal rumore di varia origine soprattutto in un ambiente molto antropizzato, il metodo MASW passiva – ReMi consente una rapida ed agevole acquisizione dei dati, senza dover operare con una sorgente attiva e quindi eseguibile da un solo tecnico operatore.
Tale tecnica, presenta evidenti vantaggi in termini di costo, tempi rapidi di esecuzione e scarso impatto sui luoghi di indagine.
ELABORAZIONE DEL SEGNALE
La metodologia ReMi analizza le onde di Rayleigh che costituiscono un particolare tipo di onde di superficie che si trasmettono sulla superficie libera di un mezzo isotropo e omogeneo e sono il risultato dell’interferenza reciproca tra onde longitudinali P e di taglio verticali SV.
La dispersione delle onde di superficie dipende dalle caratteristiche del sottosuolo e dalle sue variazioni verticali e quindi dalla determinazione delle curve di dispersione del segnale è possibile ricavare le caratteristiche fondamentali del mezzo quali ad esempio la velocità delle onde di taglio Vs e lo spessore degli strati.
Le indagini con tecnica MASW passiva – ReMi sono eseguite inoltre per verificare la possibile inversione dei valori di velocità con la profondità, altrimenti non riscontrabile nei modelli sismici ottenuti con la metodologia a rifrazione convenzionale.
L’elaborazione dati consiste nell’operare una trasformata bidimensionale “slowness-frequency”(p-f) del segnale acquisito e nel rappresentarne lo spettro di potenza su un grafico p-f.
Nello spettro è possibile riconoscere trend di massimi relativi che corrispondono a diversi tipi di onde, identificando quello associato alle onde di Rayleigh, dalla selezione di picchi significativi (picking) lungo questo trend si ricava la curva di dispersione.
Attraverso la modellazione delle velocità di taglio (Vs) infine si giunge ad un profilo sismostratigrafico con curva di dispersione teorica sovrapponibile a quella sperimentale ottenuta con il picking.
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